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L'importanza delle

Nonostante la parola constraints  (costrizioni) abbia un tono negativo rappresenta uno strumento progettuale importantissimo, essenziale.

Charles Eames da sempre lo ha attribuito come il più importante aspetto di progettazione di design. Come descrive “L’abilità di un designer è la sua capacità di saper trovare quante più constraints possibile: costizioni di prezzo, di taglia, di peso etc.”. Lui indica essenzialmente  la differenza tra l’arte ed il design: “per uno scopo pratico l’arte non ha constraints.  Ma il designer non può ignorarle perché deve risolvere continui problemi. I contraints non arrivano da un design brief o dai managers. Solitamente il cliente prevede un core di constraints vago. 

Come vanno capiti i constraints

Immaginiamo designer che sta sviluppando una piattaforma per lo streaming video di contenuti di intrattenimento. Il cliente ha specificato alcuni requirements : bisogna offrire diversi  tipi di contenuti per utenti paganti e visitatori, i contenuti devono essere presentati in alta risoluzione. Questi requirements agiscono come “preliminari”. Il designer effettua una ricerca relative all'intrattenimento video nel web. La seconda ricerca sarà competitiva (benchmark) ed alla fine osserverà la gente che utilizza queste piattaforme per capirne cosa vede, quando come li utilizza.

Può aver notato che alcuni utenti alternano video con facebook per condividerlo con alcuni amici. Queste esperienze sono implicite connessioni, video sharing attraverso i social (embedded)  divengono constraints e opportunità per il designer. 

Creare struttura e tangibilità

Il designer può aver visto in un coffe shop utenti con i loro figli utilizzare un notebook e ricordare qualche brutta esperienza personale  come ad esempio arrivare inavvertitamente a contenuto indesiderato (maturo). Pensa “Parental control con un default Setting“ ed anche questo può diventare una constraints o un’opportunità. In entrambi i casi le “costrizioni” sono implicite nei dati e divengono esplicite attraverso l’azione, abbracciando l’obiettivo posto dal designer per il raggiungimento del suo obiettivo.  Quando il cliente chiede al designer di creare qualcosa, questo qualcosa è vago e senza forma. Questi nuovi elementi aggiungono struttura e tangibilità.

 

Sono uno ux designer ux designer

Mi chiamo Davide Paterniti e lavoro come ux designer a Milano dal 2008. Sono costantemente affascinato dalla user expericence, user research e dalla psicologia cognitiva. Attraverso le mie competenze sviluppo prodotti che rendono l’esperienza utente unica e memorabile.

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